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È il modello che spiega come tutti i colori di un qualsiasi schermo a colori (TV e PC) vengano ottenuti dalla sovrapposizione di solo 3 luci colorate. Questa teoria è alla base di tutte le strumentazioni che misurano il colore come il colorimetro e lo spettrofotometro.
È la teoria che spiegacome i colori materici, come le vernici, i pigmenti e non per ultimi i coloranti alimentari, si comportino come dei filtri della luce bianca; cioè ne sottraggono una parte, e ne fanno passare un’altra.
COLORI PRIMARI LUCE
ROSSO, VERDE e BLU,
conosciuti anche con la sigla RGB
(Red_Green_Blue).
Non a caso è chiamata la teoria dei colori luce. Ormai Newton ce lo ha dimostrato secoli fa che nel bianco della luce ci sono nascosti tutti gli altri colori spettrali perciò questa teoria non fa altro che separarli tutti in 3 blocchi rosso verde e blu dove con la loro sovrapposizione si ripristina il bianco, cioè il totale delle lunghezze d’onda del visibile.
Sovrapponendo a due a due, i tre colori luce PRIMARI si ottengono i tre colori SECONDARI (spicchi piccoli):
colori Secondari Luce
il CIANO, il MAGENTA e il GIALLO,
COLORI PRIMARI PIGMENTO
CIANO, MAGENTA e GIALLO,*
conosciuti anche con la sigla CMY
(Cyan, Magenta, Yellow).
I colori pigmento invece sappiamo che operano come delle spugne, cioè sottraggono alla luce (quindi al bianco) una serie di lunghezze d’onda, così che ne emergano delle altre, quelle cioè che non sono state assorbite.
Sovrapponendo a due a due, i tre colori Pigmento PRIMARI si ottengono i tre colori SECONDARI (spicchi piccoli):
colori Secondari Pigmento
il ROSSO, il VERDE e il BLU,
*per spiegare la teoria sottrattiva abbiamo usato il CMY anche se in realtà a livello pratico si distinguono 3 sistemi:
⊃ quello più tradizionale usato nella pittura, dove i colori considerati “primari” sono il ROSSO, il GIALLO e il BLU (RYB)
⊃ quello più moderno usato nella stampa a colori, dove i suoi primari sono il CIANO, il MAGENTA e il GIALLO (CMY).
⊃ quello ancora successivo usato nella stampa in quadricromia (CMYK)
Con queste tre tinte ogni sistema arriva a quasi tutti i colori che l’occhio umano percepisce. «Quasi» perché in realtà, se usiamo insieme i tre colori primari materici, non otteniamo un nero pieno e saturo, ma piuttosto un grigio scuro, che in gergo tecnico è chiamato ‘nero teorico’. Per ottenere il nero pieno, è stato aggiunto un altro pigmento, totalmente nero, da qui la sigla CMYK, (Cyan, Magenta, Yellow, Key black).
Guardando le due serie di cerchi si possono fare delle considerazioni: nei colori luce, per esempio al verde mancano le lunghezze d’onda del magenta, al rosso quelle del ciano e al blu quelle del giallo. Se guardiamo sulla destra nei colori pigmento, possiamo osservare la stessa cosa ma opposta, infatti al ciano mancano quelle del rosso, al magenta quelle del verde, e al giallo quelle del blu. Infatti nei colori luce se sommassimo al verde le lunghezze presenti nel magenta otterremmo il bianco centrale, e così per tutte le altre.
Anche nei colori pigmento, i cerchi ci fanno vedere che se noi sommassimo il magenta con il verde otterremmo il nero, il che equivale a dire che i due colori insieme sottrarrebbero dalla luce tutte le lunghezze d’onda. Ti ricordi che il colore nero, è l’assorbimento totale delle lunghezze d’onda della luce?
Oltre ai colori primari e secondari, di particolare importanza sono i Colori Complementari. Due colori sono considerati «complementari» tra loro, quando combinati insieme contengono l’intera gamma dello spettro e quindi danno il BIANCO nei colori luce e il NERO nei colori PIGMENTO.
il ROSSO è complementare al CIANO e viceversa;
il VERDE è complementare al MAGENTA e viceversa;
il BLU è complementare al GIALLO e viceversa.
Proviamo ora a testare la teoria con esempi reali: se prendessimo un pigmento ciano e lo mescolassimo con un pigmento giallo, effettivamente vedremmo un pigmento di colore verde, ma se il verde non può contenere il magenta, significa che sono le lunghezza d’onda che compongono il magenta ad essere state assorbite dal colore che ci appare verde. In effetti la rappresentazione sotto ci dice che se dal bianco togliamo un le lunghezze d’onda di un colore primario quello che vedremo è il suo colore complementare.
il ROSSO è complementare al CIANO e viceversa
il VERDE è complementare al MAGENTA e viceversa
il BLU è complementare al GIALLO e viceversa
Se vediamo il ROSSO significa che il colore ha assorbito il suo è complementare CIANO e viceversa;
se vediamo il VERDE quelle assorbite dal colore sono quelle del suo complementare MAGENTA e viceversa;
Se invece vediamo il BLU significa che sono state assorbite quelle del suo complementare GIALLO e viceversa;
I colori complementari sono legati tra loro anche dal fenomeno della persistenza retinica, o delle immagini residue, per cui, se si fissa una superficie di un certo colore e si guarda poi una superficie bianca, questa appare colorata del suo colore complementare.
Questo concetto di colori complementari deriva dalla teoria che la nostra percezione visiva si basa su tinte opposte, che è un fenomeno fisiologico noto come tinta postuma. Quando la nostra retina viene eccessivamente sollecitata da una particolare tinta, il cervello ci fa percepire il colore opposto cioè il suo complementare e questo lo fa per ripristinare l’equilibrio percettivo.
FENOMENO DELLE IMMAGINI RESIDUE.
Il fenomeno risulta evidente se fissiamo per circa mezzo minuto il cerchio verde, e poi si passiamo velocemente a fissare il cerchio bianco, si vedrà il suo colore complementare.
La complementarità dei colori, non esiste sono tra i colori primari e secondari, ma è valida in tutti i colori, così per visualizzare le tinte complementari cioè opposte sono stati costruiti dei cerchi in cui tutte le radiazioni visibili (tinte monocromatiche), dal rosso al violetto (con l’aggiunta delle porpore a ricollegare il rosso al violetto) sono disposte lungo un cerchio. Le tinte che si trovano opposte rispetto al centro del cerchio sono complementari. Quindi per ognuna delle tinte monocromatiche ne esiste una opposta. Ad esempio il blu, è opposto al giallo anche se bisogna considerare l’esatta sfumatura di blu e che avrà la sua corrispettiva sfumatura di giallo, il rosso è opposto al ciano, e il porpora (magenta) al verde, e così via.
All’inizio del capitolo abbiamo specificato che l’intento della sintesi additiva era di ottenere con solo tre colori tutti i colori, ma noi con tutti gli abbinamenti fatti fino ad ora siamo riusciti ad ottenerne solo sei, e gli altri ?
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